Risollevarsi dopo una delusione amorosa

Si sa, i maschietti spesso sono volubili: un giorno si dimostrano romantici e devoti, il giorno dopo invece distaccati e indifferenti. Prima ti promettono il mondo e fanno progetti, poi poco dopo ci ripensano e pronunciano la fatidica sentenza: “Meglio se rimaniamo solo amici.”

In questi casi un bel vaffa al ragazzo di turno sarebbe meritatissimo, ma noi donne no, spesso la prendiamo sul personale. Ed ecco che ci comportiamo da bisognose. Non ci rassegniamo e iniziamo a rincorrerlo. Ci convinciamo che sicuramente eravamo quella giusta per lui, che insieme avremmo potuto sistemare le cose. Iniziamo anche a disperarci, ci fermiamo a pensare che ora che non c’è più lui nulla ha più senso e che non troveremo nessun altro che ci farà stare come lui.

Con il tempo ho capito che una delusione amorosa capita e fa parte della vita. Ho maturato la convinzione che se quella persona mi ha lasciata è giunto il momento di andare avanti.

Arrivare a questa consapevolezzapa non è stato affatto semplice. Le prime volte che ho ricevuto un bel due di picche, specie dopo una frequentazione che durava da un pò, la tentazione di catapultarmi sotto casa del tizio in questione per dirgliene quattro è stata forte. Non posso certo negarlo. Pensate che una volta l’ho quasi fatto. Quel tale a un certo punto ha iniziato a fare il latitante. Prima rispondeva dopo ore e a monosillabi, poi il tanto odioso “visualizzato”, senza però alcuna risposta. Come un fulmine ho raccattato i suoi regali, pronta a restituirglieli. Una volta arrivata davanti a casa sua però mi sono sentita davvero stupida, quindi ho voltato l’auto e sono tornata indietro.

Le volte successive è stato più facile ammortizzare la sofferenza e ho anche ideato delle strategie al preciso scopo di sentirmi meglio dopo una delusione. 

Il mio modo preferito per risollevarmi, vi stupirà. Non si parla di gelato ragazze, eh no. Da romanticona inizio a guardare il mio film preferito: “Orgoglio e pregiudizio”, meglio se accompagnato da un’abbondante porzione di patatine fritte consolatorie.

Quella che ho descritto sopra è la mia “ricetta” collaudata per cancellare dalla testa il bellimbusto di turno. Certo però non è l’unica che ho sperimentato nel tempo. Tra queste annovero sicuramente la shopping terapia, molto soddisfacente, soprattutto se riferita a un vagonata di nuovi libri da leggere (già, avrete capito che sono un pò atipica). Altra strategia efficacissima è una terapeutica chiacchierata con annessa bevuta con le amiche in cui argomento principale sarà esporre al pubblico ludibrio la simpatica canaglia. Altra cosa interessante che a volte faccio è scrivere una lettera al ragazzo che mi ha fatto la gentile concessione di togliersi di torno. Gli dedico tutte le parole più dolci che non ho avuto la possibilità di riservargli per ringraziarlo calorosamente e poi…beh, naturalmente non spedisco ma vi assicuro che è una cosa davvero catartica.

Spero finora di avervi suggerito alcuni spunti utili anche se a dire il vero trovo che ci sia una sola via per riprendersi del tutto dopo una rottura. Quello che, infatti, mi ha permesso più di qualsiasi altra cosa di riaggiustare il mio cuore spezzato è stato lavorare su me stessa. Mi sono presa del tempo da sola, tutto per me, anche facendo qualche viaggetto in solitaria. Ho cercato di arricchirmi facendo nuove esperienze. Mi sono quindi concentrata su quello che mi fa stare bene e mi piace fare. Così sono riuscita a stare meglio con me stessa, ad apprezzarmi per quella che sono. Perché alla fine è solo in questo modo che arriverà anche la persona giusta, quella che ti scombinerà la vita quando meno te lo aspetti.

Silvia