Recensione libro : Niente di Janne Taller

Buongiorno carissimi liberi e libere. Oggi voglio proporvi un romanzo scioccante e a tratti macabro che parla del senso della vita. Si tratta di Niente di Janne Taller.

La trama:

Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa” dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni. Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato. All’inizio si tratta di oggetti innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là.

Al sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un certificato di adozione, la bara di un bambino, l’indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo.

È ancora la ricerca del senso della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un’escalation d’orrore. E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione

. Il romanzo mette in scena follia e fanatismo, perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il lettore adulto a ritrovare in sé l’innocente crudeltà dell’adolescenza, fatta di assenza di compromessi, coraggio provocatorio e commovente brutalità.

L’autrice:

Nata a Copenaghen nel 1964, è esperta di macroeconomia e scrittrice. Fino al 1995 lavora per l’Unione Europea e le Nazioni Unite come consulente per la risoluzione dei conflitti in Africa e Asia. Nello stesso anno intraprende la professione di scrittrice ed esordisce con il romanzo per adulti L’isola di Odino.

La mia recensione:

” Non c’è niente che abbia senso, è tanto che lo so. Perciò non vale la pena far niente. Lo vedo solo adesso “

Sarebbero bastate queste poche frasi tratte dall’incipit del libro per farmi desistere dalla lettura, ho faticato non poco a terminarlo e mi ha lasciato profondamente turbata.

Trovo che sia semplicistico dire che niente abbia senso e che quindi non vale pena impegnarsi in qualcosa. Sono solo parole che offrono una scappatoia e danno il via libera al fancazzismo. Una frase che solo un perditempo può dire.

È assurda in generale la trama di questo libro perché dalla frase dell’incipit ha inizio una corsa macabra alla ricerca del significato.

La fine del personaggio che ha detto che niente ha senso a mio parere è ben meritata. La sua affermazione è stata provocatoria ma scioccante.

Il suo dire che nulla ha senso è come dire che noi non significhiamo nulla, che la nostra esistenza e l’intero mondo non hanno significato.

Ciò a mio avviso è profondamente in contrasto con la natura umana che è portata a farsi domande, ad interrogarsi sul senso della vita.

Quindi un volume che sconsiglio perché è stato come leggere un libro sul niente. A mio parere se foste attratti dal titolo , non vale proprio la pena leggerlo, specie se avete uno stomaco delicato e faticate a digerire Bocconi amari.

Consigliato invece a chi accetta le provocazioni e ama le sfide, perché anche il lettore entra nel gioco per andare alla ricerca del significato.

Però utile perché mette il lettore nella condizione di riflettere. All’autrice personalmente dico che non farò la fine del personaggio che ha fatto questa affermazione e che esiste sempre un significato per qualunque cosa. Altrimenti niente esisterebbe.

Voto: ⭐️/5