Buongiorno carissimi liberi e libere. Qui è Luna, la vostra donna d’intelletto a tenervi compagnia in questo freddo ma luminoso sabato di gennaio. Oggi vi voglio fare un bel viaggio nel futuro con Le Cupole di Illyu di Antonio Messina. Un romanzo fantasy che saprà lasciarvi pieni di domande.
La trama:
Nazca, 2149. Il mondo è afflitto da una fame implacabile e dalla siccità. L’umanità è schiava di Caronte, un’intelligenza artificiale che domina ogni aspetto della loro vita. Per mantenere il controllo e placare i pensieri negativi della popolazione, il governo impone l’assunzione di una pillola che controlla l’umore della gente. La società è avvolta da un velo di oscurità in cui l’unica speranza risiede in ciò che rimane del cibo. Ma anche questo è minacciato dai Sabotatori, spietati emissari del governo che saccheggiano i cittadini delle loro scarse provviste alimentari, lasciandoli a lottare per la sopravvivenza. In mezzo a questo scenario opprimente, Javier vive una vita di stenti, incapace di sfamare la propria famiglia. Tuttavia, quando inizia a sperimentare strane visioni oniriche, comincia a dubitare delle pillole che assume regolarmente. Quando le sue visioni si mescolano alla realtà, confondendo i confini tra il mondo reale e quello immaginato, Javier diventerà sempre più convinto che queste allucinazioni siano effetti collaterali delle pillole e inizierà a cercare delle risposte.
L’autore:
Antonio Messina, è nato a Partanna TP e vive a Padova. Ha pubblicato narrativa (Il Foglio Letterario Edizioni) e poesia (Il Foglio Letterario Edizioni/Nulla Die). Ha ricevutoLa Targa Salvatore Barbera per essersi distinto nell’ambito della cultura, premio conferito durante la premiazione del concorso nazionale di poesia “Città Di Partanna – Castello Grifeo” giunto alla sua XXIV Edizione. Alcune sue liriche sono state pubblicate in antologie poetiche.
La mia recensione:
Il genere fantasy ha molti aspetti affascinanti, perciò ho ricevuto con piacere la proposta di lettura di Antonio Messina. Le Cupole di Illyu trasporta in un’atmosfera futuristica che mostra gli aspetti più strazianti dello sfruttamento umano del pianeta Terra.
Fame, povertà, potere riservato ai pochi, pastiglie che sembrano l’unica soluzione al male di vivere. E’ questo il futuro prospettato dall’autore. Un futuro non molto lontano. Perché leggendo il libro mi è venuta l’angoscia che tutti gli aspetti elencati sopra diventeranno molto presto realtà.
Un volume che consiglio a chi ama il genere fantasy. Personalmente però ho trovato la trama a tratti troppo descrittiva e quindi poco coinvolgente.
Inoltre mi ha lasciato un senso di vuoto, di solutine e soprattutto di smarrimento. Perchè qui il personaggio principale si trova imprigionato in un mondo dal quale vorrebbe fuggire ma sembra impossibile. La mancanza di libertà è infatti la chiave di lettura di questo romanzo.
Javier infatti si interroga sul senso di questa consapevole proprio di non avere nessuna via di scampo, infatti si chiede:
La libertà, che parola grossa la libertà. Qui ce la sogniamo la libertà
Follia è essere privati della liberta’.
Un romanzo da leggere perchè offre molti spunti di riflessione riguardo al futuro dell’intera umanità con il non proprio celato invito a scuotere tutti i lettori ad intervenire, di essere consapevoli che forse il progresso crea più danni che soluzioni. Se non vogliamo il mondo prospettato ne Le Cupole di Illyu è il caso di agire prima che sia troppo tardi.