Recensione libro: Demon Copperhead

Buongiorno carissimi liberi e libere. Qui è Luna, la vostra donna d’intelletto a tenervi compagnia con altri consigli per le vostre letture. Se vi piacciono le storie di redenzione e di resilienza adorerete Demon Copperhead di Barbara Kinsolver.

La trama:

Questa è la storia di un ragazzo che tutti chiamano Demon Copperhead, un eroe dei nostri tempi. Un ragazzo che può contare solo sulla bella faccia ereditata da suo padre, una criniera di capelli color rame, lo spirito aguzzo e il vizio di sopravvivere. Il suo esordio nell’universo – mamma di diciott’anni che partorisce sola con una bottiglia di gin, anfetamine e oppioidi –, in una casa mobile sperduta negli Appalachi meridionali, dà il la a ciò che verrà dopo.

Demon inizia la sua corsa a perdifiato attraverso la vita, sfreccia per le selve oscure dell’affido, del lavoro minorile, delle scuole fatiscenti, fino al sogno, e poi all’ebbrezza del successo atletico, con la conseguente caduta nella dipendenza. Nel mentre, si ossessiona con gli eroi della Marvel, si disegna i suoi fumetti riempiendoli di cattivi veri, si inerpica per le vette vertiginose del grande amore e sprofonda nel dolore straziante della perdita.

Attraverso tutto questo, Demon deve combattere, armato del suo caustico umorismo e poco altro, contro la propria invisibilità in un mondo dove persino i suoi amati supereroi hanno abbandonato le terre selvagge per la città. La sua voce è quella di una generazione di ragazzi perduti, nati in posti splendidi e maledetti che neanche per un istante concepiscono di abbandonare.

Ma Demon è un combattente, un sopravvissuto, come era un sopravvissuto David Copperfield nella sua disgraziata Londra.

L’autrice:

Barbara Kingsolver è nata nel 1955 nel Maryland. Laureata in biologia, è considerata una delle scrittrici americane contemporanee più importanti. Nel 2000 le è stata assegnata la massima onorificenza statunitense in campo artistico, la National Humanities Medal, e nel 2010 ha vinto l’Orange Prize. Vive con la famiglia in una fattoria degli Appalachi meridionali.

La mia recensione:

Quanti di voi si sono sentiti non voluti, o magari sono nati in famiglie disfunzionali, dove regnano le dipendenze potranno immedesimarsi facilmente nel protagonista di questo romanzo.

Demon Coppperhead è proprio “la storia di un ragazzo che nessuno vorrebbe ma che i lettori adoreranno”. PE sul serio si vorrebbe prendere per mano questo ragazzino, proteggerlo, amarlo come non è mai stato amato.

La sua storia è a dir poco straziante, con un climax in crescendo di eventi drammatici che vi faranno commuovere, adirare o rincuorare. Per esempio avrei voluto infuriarmi come Demon quando quando gli vengono sottratti i soldi che aveva guadagnato letteralmente con il sudore della sua fronte e adirata per il trattamento che ha dovuto subire durante i vari affidamenti.

Eppure questo protagonista non perde la sua convinzione, vuole un’altra vita per sè, conosce il suo vero valore e sa di meritare di meglio di ciò che la vita gli ha fatto capitare. E proprio questa lezione è fatta per tutti i lettori smarriti in cerca di fiducia in se stessi.

Leggendo Demon Copperhead, che tra l’altro è una meravigliosa riscrittura del capolavoro David Copperfield di Charles Dickens, infatti, i lettori troveranno nel protagonista il loro eroe perchè il destino lo si crea e non è quello che ti capita.

Si può restare inermi aspettando di essere salvati o reagire e cambiare le carte in tavola come fa Demon stufo di vivere in quella realtà di degrado e di scarse prospettive per il futuro.

Quindi da leggere assolutamente, perchè narra una vicenda di redenzione e resilienza, ideale per un pubblico adolescente che di sicuro apprezzerà il monologo di Demon.

voto: 5/5