Recensione libro: Almeno il cane è un tipo a posto

Buongiorno carissimi liberi e libere. Qui è Luna a tenervi compagnia con altri consigli per le vostre letture. Oggi voglio suggerirvi un volume che possono leggere sia grandi che piccini. Un romanzo con una trama profonda che tratta tematiche importanti mantenendo però un tono ironico. Si tratta di Almeno il cane è un tipo a posto di Lorenza Ghinelli edito da Bur Rizzoli.

La trama

Massimo non è uno sfigato: ce lo hanno fatto diventare. La colpa al novanta percento è di Vito. È lui ad avergli affibbiato il nomignolo di Minimo. Vito però ha un segreto, un segreto fatto di lividi, e Massimo, suo malgrado, sta per scoprirlo. Poi c’è Celeste, divisa tra l’essere se stessa e il trasformarsi in come mamma e papà la vorrebbero; Stefania, che desidera soltanto dimagrire; Margò, alle prese con un’estate da gigante prima di tornare hobbit a settembre. Intorno a loro, un vortice di amici, parenti e adulti alle prese con una tempesta di incontri e scontri che nel corso in pochi giorni li cambierà per sempre.

 

L’autrice

Lorenza Ghinelli ha scritto Il Divoratore (pubblicato da Newton Compton e venduto in sette Paesi), La colpa (finalista nel 2012 al Premio Strega), Con i tuoi occhiSogni di SangueAlmeno il cane è un tipo a posto (edito da Rizzoli e vincitore del Premio Minerva, pubblicato anche in Francia da Editions Thierry Magnier), Anche gli alberi bruciano, (Rizzoli), Tracce dal silenzio (pubblicato da Marsilio e finalista al Premio Scerbanenco) e Bunny Boy (sempre edito da Marsilio). Diversi suoi racconti sono presenti in antologie pubblicate da GuandaBompianiElliotNewton ComptonIl CastoroCTRL. È stata editor interna, soggettista e sceneggiatrice per la televisione. Da oltre dieci anni collabora con la Scuola Holden come docente e tutor. Vive a Rimini.

 

 

  • Titolo: Almeno il cane è un tipo a posto
  • Autore: Lorenza Ghinelli
  • Editore: Bur/Rizzoli
  • Genere: Narrativa per ragazzi
  • Data pubblicazione: maggio 2017
  • Numero pagine: 266
  • Prezzo copertina: 10,92 €
  • Prezzo e-book: 6,99 €
  • Narrazione: prima persona Pov alternati/ corale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mia recensione

Ho cominciato la lettura di questo volume aspettandomi una trama leggera, simpatica. Invece è stato sorprendente trovarmi di fronte ad una storia particolarmente intensa e impegnativa.

Anche se è un romanzo più adatto ad un pubblico adolescente riesce a far emozionare anche lettori più in là con gli anni che possono rispecchiarsi in alcune vicende narrate.

Qui, in particolare, viene mostrato tutto quanto un adolescente deve affrontare per poi affacciarsi all’età adulta.

Un romanzo che mostra cosa significa sentirsi presi di mira, derisi, emarginati. In qualche modo diversi.
È proprio la diversità il vero punto di forza, il fatto di avere caratteristiche uniche che ci rendono speciali il vero motore della vicenda.

In Almeno il cane è un tipo a posto si intrecciano le storie di vari personaggi che vivono tutti nello stesso condominio. Tutti a parte Vito, il cattivo per eccellenza, il quale si diverte ad incutere terrore e prendersi gioco degli altri pur di non essere preso di mira lui stesso.

Dietro la figura di Vito si nasconde una triste e commovente vicenda familiare che lo rende un po’ più umano e meno antipatico agli occhi del lettore.

Questo ragazzo se la prende con chi non lo ha mai preso in giro, offeso i trattato male. Tra questi vi è Massimo, a cui viene affibbiato il nomignolo di Minimo, e non per la sua altezza.

Quest’ultimo personaggio si dimostra un vero eroe. Possiede una nobiltà d’animo, un’empatia è un coraggio fuori dal comune.

Massimo insegna a tutti i lettori l’arte del perdono, la capacità di saper andare oltre, di essere superiore alle bassezze e alla pochezza altrui.

Dunque e una figura che conquista ogni lettore perché appare di una maturità e di un carattere da cui tutti dovremmo prendere esempio.

Interessanti sono anche gli altri personaggi che risultano simpatici, ben caratterizzati e degni di essere trasposti in un film cinematografico.

Personalmente mi sono rispecchiata molto in Celeste e Stefania. Due ragazzine che vivono un dramma, divise tra l’essere se stesse o compiacere gli altri.

Ognuna mostra questo dilemma a suo modo. Celeste lo fa vestendosi in modo alternativo, da maschiaccio. Stefania lo esprime attraverso il cibo che utilizza come metodo per anestetizzare il dolore e punire gli altri.

Esilaranti e spassose sono anche le storie di Rocky, Ettore e Attilio, il gatto rapito dagli alieni. Tre animali che scuoteranno un po’ la tranquillità che regna nel condominio.

Dunque un volume ben riuscito, che affronta temi profondi e impegnativi con uno stile delicato, ironico volto a sdrammatizzare e far riflettere il lettore che viene messo di fronte a storie che non lo lasciano indifferente.

Non resta che invitarvi alla lettura di questo romanzo cliccando sul link che vedete qui sotto e…

BUONA LETTURA!!!!

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