Recensione libro: Vox di Christina Dalcher

Buongiorno carissimi liberi e libere. Qui è Luna a tenervi compagnia con altri consigli per le vostre letture. Oggi voglio proporvi un volume che non vi lascerà indifferenti e che vi farà ritrovare quella voce che non avete mai avuto il coraggio di far sentire. Sto scrivendo di Vox di Christina Dalcher edito da Nord.

La trama

Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere.

Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto.

Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi.

Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Ogni giorno pronunciamo in media 16.000 parole.

Parole che usiamo per lavorare, per chiacchierare con gli amici, per esprimere la nostra opinione.

Ma, se non facciamo sentire la nostra voce, ci rimarrà solo il silenzio…

 

L’autrice

Christina Dalcher si è laureata in Linguistica alla Georgetown University con una tesi sul dialetto fiorentino. Ha insegnato italiano, linguistica e fonetica in diverse università, ed è stata ricercatrice presso la City University London. Vive negli Stati Uniti e, quando possibile, trascorre del tempo in Italia, soprattutto a Napoli. Vox è il suo romanzo d’esordio.

 

 

  • Titolo: Vox
  • Autore: Christina Dalcher
  • Editore: Nord
  • Genere: Narrativa americana contemporanea
  • Data pubblicazione: settembre 2018
  • Numero pagine: 416
  • Prezzo copertina: 18,05 €
  • Prezzo e-book: 3,99 €
  • Narrazione: prima persona

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mia recensione

Da femminista convinta questo libro mi ha indignato. Purtroppo gli scenari odierni ci mostrano che viviamo ancora in una società maschilista in cui le donna hanno poca o nulla voce in capitolo.

Immaginate di tornare all’epoca della dittatura o agli anni ‘50 dove la donna doveva solo stare zitta, buona ed essere una degna regina del focolare.  Uno scenario in cui il genere femminile è quindi sottomesso all’uomo e a Dio.

In questo romanzo vi troverete proprio in questo clima. Precisamente sarete catapultati negli Stati Uniti dove sta prendendo piede la Bible Belt e padre Carl sta ricevendo sempre più consensi.

Una situazione disastrosa, atroce, dove tutto deve essere puro. Viene creato un mondo in cui non è permesso essere diversi è in cui le donne hanno solo la possibilità di dire cento parole al giorno.

Per offrivi un’idea di cosa vivrete in questo volume vi lascio qualche assaggio dell’indottrinamento che viene operato sulla popolazione. In particolare sui soggetti più giovani e inclini al fanatismo come per esempio gli studenti.

Questi ultimi vengono obbligati a frequentare corsi avanzati e studiare dai Fondamenti della moderna filosofia cristiana in qui si sostiene che:

”Di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di cristo è Dio”

Questo “moderno” manuale esplica in modo chiaro i compiti della donna. Vediamoli:

”Esse siano maestre di ciò che è buono; onde insegnino alle giovani ad amare i mariti, ad amare i  figlioli, ad essere assennate, caste, date ai lavori domestici, buone, soggette ai loro mariti “

E se queste parole non sono state sufficientemente chiare leggiamo quelle di seguito in cui viene dichiarato specificatamente quale sia il ruolo del genere femminile nella società:

“Seppure la donna non sia chiamata alle urne la sfera in cui si muove è di immensa responsabilità. Per volere divino la donna è la custode della casa. Ed è bene che sia consapevole della sacralità del suo ruolo di moglie, madre e angelo del focolare, di come questa posizione sia degna di una regina e che sia quanto di più delicato possa essere affidato a mortale; la donna deve respingere qualsiasi più elevata ambizione perché non vi è altro compito sulla terra altrettanto considerevole”

Per questo, in questa società maschilista, le donne vengono progressivamente private della loro identità, viene loro impedito di lavorare, di leggere e le viene persino tolta la voce.

In un clima del genere, surreale eppure così attuale, non si può non ribellarsi.

Il lettore cercherà giustizia con Jean, la protagonista di questa storia, la quale si trova a combattere questa battaglia per ripristinare i diritti delle donne e l’uguaglianza dei sessi.

Resterete colpiti dalla tenacia e dal coraggio di questa donna che fa sentire chiaramente la sua voce  anche se lotta in silenzio.

Vi conquisteranno anche gli altri personaggi buoni che ruotano attorno a lei e che fanno parte della resistenza.

Personalmente mi ha commosso leggere del destino di Patrick, un mediatore che vuole la pace senza fare la guerra.

Quindi una lettura avvincente, che vi farà gridare e strappare i capelli per l’indignazione. Un romanzo che vi obbligherà a prendere una posizione e che non vi lascerà indifferenti .

Adatto alle femministe più convinte, a coloro che credono nelle pari opportunità e non fanno distinzioni di razza e genere.

Non mi resta che invitarvi alla lettura di questo romanzo cliccando sul link che vedete qui sotto e…

BUONA LETTURA!!!