Buongiorno carissimi liberi e libere.Qui è Luna a tenervi compagnia con altri consigli per le vostre letture.
La trama:
Esiste il gene dell’abbandono, una predisposizione a essere lasciate dal proprio partner. Claudia, la protagonista di questo divertente romanzo ne è convinta. Tanto da aver stilato una casistica degli uomini tipo: il “fedele”, il “contemporaneo occasionale”, o il “sequenziale alternante”, o anche “l’infedele sostanziale”. Se si fa parte di una famiglia con il gene dell’abbandono, si è destinate a quello. Fòlgore, Argentina, Flora, Carlotta, Domenica, Rosa Tea, perfino l’elegante “zio Bert”, tutte hanno seguito quella sorte, non esclusa in ultimo Claudia stessa. Non sempre, però, l’abbandono è negativo: “Quando si è nati sul trionfo di Sanremo e si vive dentro una canzone e poi un’altra, non è così difficile superare le crisi”. Così da Claudio Villa a Modugno, da Nada a Caterina Caselli, fino a Mina, Fred Bongusto e Lucio Battisti, i più noti cantanti italiani diventano coprotagonisti di questa saga familiare, con tante donne abbandonate che piangono e muoiono, ma che riescono anche a ridere e cantare.
L’autrice :
Ecco la sua stessa presentazione:
Sono nata a Grosseto ed ho sempre vissuto qui, salvo la parentesi universitaria.
Mi sono laureata in Medicina ed ho lavorato in ospedale per molti anni, da cui sono andata in pensione all’inizio del 2017.
Professionalmente mi occupo di agopuntura e medicina classica cinese, disciplina che ho coltivato negli ultimi anni e che ben si sposa con la mia vocazione umanistica. Sono solita definirmi un medico-filosofo, le mie due passioni, la medicina e la letteratura, hanno in realtà la stessa radice: un vivo interesse per tutto ciò che riguarda la persona umana nel suo complesso, le emozioni e i sentimenti che mi piace rappresentare nei miei scritti. Ho però sempre coltivato la mia grande passione per la lettura, la scrittura e le discipline umanistiche.
Scrivo praticamente fin dai tempi delle elementari anche se ho pubblicato per la prima volta un racconto dal titolo Io te l’avevo detto nel 1993, sulla rivista Cosmopolitan.
Successivamente due mie poesie sono state pubblicate sulla rivista internazionale di poesia Gradiva.
Volevo un fante di cuori, fisiopatologia della donna abbandonata, Effequ, 2010: è il mio primo romanzo, ambientato nella cittadina di Grosseto, seguito da:
Il cuore ha quasi sempre ragione, Pegasus Edition 2018, una mia raccolta di racconti risultata vincitrice per inediti del concorso Milano international. Recentemente il libro ha ottenuto il Premio della giuria al Premio Letterario Città di Pontremoli.
- Titolo: Volevo un fante di cuori
- Autore: Fulvia Perillo
- Editore: Effequ
- Genere: Romanzi rosa/manuali
- Data pubblicazione: Gennaio 2021
- Numero pagine: 224
- Prezzo copertina: 9,99 €
- Prezzo e-book: 2,99 €
- Narrazione: Prima persona
La mia recensione:
Alzi la mano chi non ha mai letto un manuale che spieghi com trovare l’uomo giusto? Credo sarete rimaste in poche e quindi, se non l’avete ancora fatto, Volevo un fante di cuori è l’ideale per fornirvi qualche dritta.
In particolare, qui, viene acutamente osservato e analizzato il genere maschile che viene suddiviso in ben sei categorie che trascrivo qui di seguito:
- Fedele: esemplare raro, è più facile trovare un ermellino o una pantera nera che passeggia nei giardini pubblici
- Contemporaneo abitudinario: fedele in parallelo
- Contemporaneo occasionale: spesso scambiato, soprattutto dalla moglie, per fedele, in realtà fedele mai.
- sequenziale puro: fedele per segmenti
- sequenziale alternante: abbandona, poi si pente e torna indietro. Tipologia pericolosa
- Infedele sostanziale: che paradossalmente con gli anni può diventare un vero fedele
Soprattutto questo manuale fornisce chiare istruzioni sulle scelta del proprio compagno per evitare, quella che io chiamo, “sindrome dell’abbandono”
Ecco di seguito queste preziose indicazioni per decidere al meglio chi merita di stare al nostro fianco:
“ Scegli un uomo non troppo rampante, disinvolto, possibilmente a reddito fisso e non molto elevato.
Tienilo sempre vicino e non dargli troppa fiducia, senza possibilità di essere assillante
Che non sia troppo bello e affascinante, magari un po’ brevilineo, perché altezza mezza bellezza “
Questi consigli fanno da cornice alla parte centrale e simbolica di questo romanzo, che è la storia familiare di Claudia, detta Claudina, che qui racconta come questa sindrome dell’abbandono sia ahimè ereditaria.
Infatti qui viene elencata tutta la generazione di abbandonate appartenenti alla sua famiglia.
Quindi vi troverete a leggere una storia tragicomica alla quale non mancherete di appassionarvi. Una vicenda che riassume un secolo di disastri familiari e disavventure amorose.
Il tutto narrato con una vena ironica, sarcastica, grazie all’abile penna di questa scrittrice che riuscirà a farvi trascorrere qualche ora di puro divertimento.
Personalmente questo è un volume che mi ha fatto sentire parte di una bellissima ed eterogenea famiglia.
Tra le vicende narrate quelle che mi hanno colpito di più sono quelle della stessa Claudia, quella della zia Folgore e quella della sua amica Rosa Tea.
Storie piuttosto drammatiche che nascondono il disagio dell’abbandono che ognuna gestisce reagendo a suo modo. Racconti di donne forti che nonostante i disastri amorosi sanno andare avanti e prendere la vita con filosofia.
Il romanzo in questione vuole essere vicino a tutte coloro che soffrono o hanno sofferto di questa sindrome. Vuole sostenere, abbracciare queste donne e ricordare loro una cosa fondamentale:
” Abbandonate, mie care, non vi avvilite quando capita la rabbia, usatela piuttosto per ripartire, per rinascere, rafforzare la vostra identità che nessun amore e nessun dolore può mettere in discussione “
Parole sacrosante perché spesso, accecate dal sentimento, finiamo per perdere di vista noi stesse rischiando così di metterci in secondo piano.
Quindi cosa ne dite di farvi un bel regalo e farvi una bella dose di autostima? Cosa state aspettando, andate a cliccare sul link che vedete qui sotto e…
BUONA LETTURA!!!