Recensione libro: Quindici secondi per volta

Buongiorno carissimi liberi e libere. Qui è Luna a tenervi compagnia con altri consigli di lettura. Oggi sono orgolgiosa di presentarvi un volume ricevuto grazie alla collaborazione con lo scrittore Camillo Bignoli, autore del romanzo che sto per presentarvi. Si tratta di Quindici seconda per volta.

La trama

Mi chiamo Carlo, ho cinquant’anni e sono incazzato e insofferente con il mondo. E, come se non bastasse, mi sono ritrovato per ben due volte, inerme, sotto le bombe sganciate su Varese. Prima dagli inglesi e poi dagli americani. Il loro obiettivo? L’Aermacchi, la fabbrica di caccia situata nel centro città, a pochi passi dal Palace Grand Hotel, trasformato da qualche anno in ospedale militare. Ospedale dove lavorano Giuseppe, Ottavio e don Paolino, i quali, nella notte del primo bombardamento, prestano soccorso a Ettore. Insieme alla piccola Santina e a Rebecca. È di lei, di Rebecca, che, nei giorni spaventosi e grigi della guerra, mi sono innamorato di un amore puro e disilluso, che però mi riempie di felicità e speranza.

L’autore

Ingegnere per professione e scrittore per passione.

Due facce di una medaglia apparentemente poco abbinabili, ma che in realtà, almeno dal mio personalissimo punto di vista, si conciliano alla perfezione.

Scrivo romanzi storici anzi, racconto storie vere.

Storie “minori”, se così vogliamo chiamarle, di donne e uomini normali che con le loro idee e le loro gesta non necessariamente hanno lasciato un segno. O perlomeno non lo hanno lasciato nei libri di storia, ma se leggiamo bene tra le righe e non ci soffermiamo sul nome o il dialetto, sono vicende che hanno contraddistinto e accompagnato la crescita e lo sviluppo di tutti i piccoli paesi. Tali e quali…

…così come i personaggi. A volte riadattati ed aggiustati per esigenze narrative, ma sempre il più fedeli possibile all’immagine che se ne più dedurre dai documenti ufficiali. Documenti gelosamente custoditi nei vari archivi, soprattutto quelli parrocchiali, che contengono una notevole quantità di informazioni e dettagli che, con un po’ di pazienza, delineano storie che vale davvero la pena di raccontare…

…e, spero, di leggere!

Titolo: Quindici secondi per volta

Autore:Camillo Bignotti

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Genere:

Data ubblicazione:

Numero pagine:

Prezzo copertina:

Prezzo e-book:

Narrazione:

La mia recensione

Come sapete, accetto volentieri collaborazioni con gli scrittori ancora poco conosciuti ma che meritano di veder valorizzate le loro opere.

Perciò sono onorata di potervi consigliare Quindici seconda per volta di Camillo Bignotti. Un romanzo intenso, che affronta la tematica della guerra con sensiblità e un senso di cruda realtà.

Qui leggiamo e veniamo a conoscenza della vera sofferenza umana, di come la guerra abbia cambiato anche il carattere delle persone, che sono diventate ancora più cattive e piene di rabbia, si sono fatte prive di ogni scrupolo.

Per sopportare questo tragico evento ognuno ha dovuto trovare un suo metodo, come per esempio il Luserta, che nella pazzia ha visto il suo rifugio per sopportare gli orrori che ha visto.

Come scoprirete, questo personaggio risulta il più vero e sincero che incontrerete in questo volume. Egli è l’unico a ricordare a tutto il paese l’atrocità vissuta, a ricordare il numero e i nomi di tutte le vittime dela guerra.

Un evento ancora più disumano perchè era stato colpito persino un’ospedale che era stato verniciato con colori mimetici.

Altra figura con cui entrerete in sintonia è Carlo. Colui che si porta dentro tutta la sofferenza del paese e che aiuta a far venire fuori la verità riguardo a un oscuro evento accaduto in quel borgo, grazie anche alla collaborazione della lucida follia del Luserta.

Un volume che vi tirerà fuori un grande senso di ribellione e di giustizia che non sapevate nemmeno di avere. Ribellione per gli eventi che hanno dato luogo a una delle più tristi e tragiche pagine della storia. Giusitiza, necessaria per far si che il sacrificio di tutte quelle vittime innocenti venga ricordato nei secoli.

Altra cosa che rende ancor più apprezzabile questo volume è il fatto che viene menzionata e ricordata la condizione dell’Italia in quell’epoca. Una nazione che si trovava occupata al Nord dai nazisti e nal Sud dai Liberatori.

Verso questi ultimi c’è un senso di amarezza perchè, anche se sono stati fondamentali per liberare il paese hanno portato solo altra morte, altra distruzione.

Un volume assolutamente da leggere, perchè, pur essendo romanzato, offre una testimonianza veritiera di eventi realmente accaduti, che purtoppo, in questo periodo un pò buio, meritano di essere ricordati per far ravvedere e illuminare le coscenze.

Perchè bisogna continuare a sperare. Infatti, nel finale, questo libro, sa donare al lettore un senso di speranza e di fiducia nel futuro, con queste parole che sono in grado di squarciare anche il cielo più oscuro:

“Devi imparare ad andare avanti. A vivere quello che hai…quello che resta…Quindici secondi per volta. Perchè prima o poi esce un sole caldo e avvolgente che ti accarezza e scalda l’anima..e il più delle volte basta saper aspettare…uno, due, tre….sette, otto nove….tredici, quattordici, quindici….Apettare che torni il sole.”

VOTO: 4/5