Recensione libro: Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh

Buongiorno cari liberi e libere. Gennaio si sa è il mese dei buoni propositi e dei nuovi inizi e perché non celebrare questo mese con una buona lettura? Un volume che forse potrà inquietare alcuni ma che per altri potrà suscitare interesse visto l’esperimento che compie la protagonista. Tenetevi pronti perché oggi vi suggeriamo la lettura de Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh edito da Feltrinelli.

La trama

Esilarante e stranamente tenero, l’esperimento di “ibernazione” narcotica di una giovane donna, aiutata e incoraggiata da una delle peggiori psichiatre della storia. New York, all’alba del nuovo millennio. La protagonista gode di molti privilegi, almeno in apparenza. È giovane, magra, carina, da poco laureata alla Columbia e vive, grazie a un’eredità, in un appartamento nell’Upper East Side di Manhattan.

Ma c’è qualcosa che le manca, c’è un vuoto nella sua vita che non è semplicemente legato alla prematura perdita dei genitori o al modo in cui la tratta il fidanzato che lavora a Wall Street.

Afflitta, decide di lasciare il lavoro in una galleria d’arte e di imbottirsi di farmaci per riposare il più possibile. Si convince che la soluzione sia dormire un anno di fila per non provare alcun sentimento e forse guarire. Tra flashback di film anni ’80 – Mickey Rourke in 9 settimane e ½ e Whoopi Goldberg –, dialoghi surreali e spassosi, descrizioni di una New York patetica e scintillante, il libro ci spinge a chiederci se davvero si può sfuggire al dolore, mettendo a nudo il lato più oscuro e incomprensibile dell’umanità.

L’autrice

Ottessa Moshfegh è nata a Boston. Ha pubblicato una novella, McGlue, che ha vinto il Fence Modern Prize e il Believer Book Award. Suoi racconti sono apparsi sulla “Paris Review”, sul “New Yorker” e su “Granta”. Con Eileen, il suo primo romanzo, ha vinto il PEN/Hemingway Award per l’opera prima ed è stata finalista del National Book Critics Circle Award e del Man Booker Prize.

  • Titolo: Il mio anno di riposo e oblio
  • Autore: Ottessa Moshfehg
  • Editore: Feltrinelli
  • Genere: Narrativa americana
  • Numero pagine: 186
  • Data pubblicazione: maggio 2019
  • Prezzo copertina: 14,45€
  • Prezzo e-book: 9,99€
  • Narrazione: Prima persona

 

 

 

La mia recensione

Dopo aver letto un altro volume della stessa autrice ho voluto provare l’ebbrezza di entrare in un suo nuovo romanzo. Devo dire che come impatto è stato come uno schiaffo in pieno viso.
Ci si trova a condividere la vita e i pensieri di una protagonista particolare, strana , con evidenti problemi irrisolti.
Dopo un difficile passato sceglie la via che definirei più semplice. La strada più da vigliacchi. Infatti, decide di anestetizzare il dolore addormentandosi. Andando incontro quindi ad un oblio che è convinta che le farà dimenticare tutto e risolverà ogni cosa.

Questo mi ha spaventato. Mi ha davvero fatto riflettere. Non metto in dubbio la tristezza, lo stato di profonda depressione in cui è caduta la protagonista. Che a suo modo trova una via alternativa per guarire. A mio avviso però viene descritta l’esistenza di una figura inetta, una vinta. Un personaggio afflitto dal mal di vivere. Cerca di colmare i suoi vuoti in tutti i modi possibili . Tutti modi di certo poco salutari.

Posso capire cosa possa spingere una persona a decidere di isolarsi, di restare immersa nella sua depressione, di scegliere di dormire tutto il giorno pur di non pensare. Però questo non è il modo adatto per risolvere i problemi. Che lo si voglia ammettere o no è sempre meglio agire piuttosto che restare inerti. È sempre meglio cercare un modo per cambiare le cose invece che lasciare che il tempo scorra inesorabile.

A mio parere è così che è risultata ai miei occhi la protagonista. Ho condiviso con lei la sua scelta . Per carità anche io sarei voluta restare immersa per sempre nel dolce sonno. Il problema è che questo atteggiamento non risolve la questione. Perché il dolore, la sofferenza non passano dall’oggi al domani. Ci vuole tempo e serve soprattutto la forza per affrontarlo, superarlo e andare avanti.

Un volume che offre una riflessione. Indica che non c’è modo di sfuggire al dolore, alle nostre emozioni. Che è difficile colmare i vuoti. Che ci vuole grinta per affrontare la vita.

Questo libro mostra la via sempre più attuale è pericolosa che molti tentano per anestetizzare il male. Una pena che solo il tempo può guarire. Anche se è sempre più arduo in una società che viaggia  a mille all’ora e che ci spinge ad essere come automi che non devono provare nessuna sensazione.

Quindi se anche voi volete addormentarvi dolcemente con questo volume non vi resta che cliccare sul link che vedete qui sotto e….

BUONA LETTURA!!!

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