Buongiorno carissimi liberi e libere. Buona festa dei lavoratori. Qui è Luna a tenervi compagnia con altri consigli per le vostre lettere e oggi voglio suggerirvi un romanzo imperdibile. Si tratta de I leoni di Sicilia di Stefania Auci che narra delle vicende della famiglia Florio.
La trama:
Il romanzo si propone di raccontare le vicende della famiglia dei Florio, divenuta nella Palermo dell’ 800 una dinastia di armatori, imprenditori del vino, della conservazione del pesce, della ceramica, del turismo, protagonisti di un’epoca d’oro dello sviluppo economico della Sicilia. Ogni capitolo (ciascuno con un titolo iconico che richiama al tema portante: Spezie, seta, cortice, zolfo, pizzo, tonno, sabbia) si apre con un proverbio tipico siciliano.
L’autrice:
Stefania Auci è nata a Trapani, ma vive da tempo a Palermo, dove lavora come insegnante di sostegno. Con I Leoni di Sicilia, che ha avuto uno straordinario successo – più di cento settimane in classifica, pubblicato o in corso di traduzione in 37 Paesi –, ha narrato le vicende dei Florio fino alla metà dell’Ottocento, conquistando i lettori per la passione con cui ha saputo rivelare la contraddittoria, trascinante vitalità di questa famiglia. Una passione che attraversa anche L’inverno dei Leoni, seconda e conclusiva parte della saga, e che ci spalanca le porte del mito dei Florio, facendoci rivivere un’epoca, un mondo e un destino senza pari
La mia recensione:
Attirata dall’incredibile successo di questo libro non ho potuto non leggerlo anche io per averne una mia personale opinione.
Sono rimasta incantata dalla narrazione sanguigna, che trasuda amore per la meravigliosa Sicilia, Palermo in particolare.
Non solo. Ho particolarmente apprezzato la figura di Vincenzo Florio. Un personaggio enigmatico, complesso con il quale, almeno per me, è stato molto facile entrare in empatia.
Quando si è cresciti con poco ma con una forza è una volontà di riscatto degni un leoni è chiaro che non resta altro che farsi da se. Con un pizzico di fortuna che, si sa, aiuta sempre.
Infatti Vincenzo, grazie agli insegnamenti del padre e di suo zio Ignazio, prende le redini di quello che sarà un vero e proprio impero dei Florio.
Tutto quanto appreso all’aromateria della famiglia serve a questo scaltro uomo d’affari a creare e dare lavoro ad una comunità arrivando persino a controllare le poste, poiché gestisce i trasporti postali che spediscono e ricevono dalla Sicilia.
Il percorso per giungere al riscatto, dopo essere stato sempre definito un barcaiolo arricchito, è orto di ostacoli.
Un traguardo narrato in maniera tale che è impossibile non appassionarsi alle vicende di questa famiglia e che è un tutto uno con Palermo e la sua storia.
Perché insieme alla storia dei Florio si combinano anche le vicende che hanno portato all’unificazione dell’Italia.
Leggiamo come viene descritta questa cittadina marittima:
“Palermo e la Sicilia si erano trasformate in un porto sicuro, lontane dall’influenza francese . Erano al centro del Mediterraneo: questo aveva trasformato Palermo in una città che traboccava di commercianti e di marinai provenienti da tutta Europa.”
E proprio come il mare questa città e anche la famiglia Florio è soggetta a continui cambiamenti. Alla fine del romanzo lasciamo questa città come in sospeso:
“Per ora Palermo è come ubriaca, ferma sulla soglia di un futuro denso di incognite, in attesa di sapere cosa vogliano da lei i nuovi sovrani, arrivati come liberatori. Ma la città non si fida: troppe sono le dominazioni che ha visto.
E ancora:
“Palermo , schiava padrona, che pare vendersi a tutti, ma che appartiene solo a se stessa. E, in questa città dove l’odore del letame si mescola a quello dei gelsomini arriva una notizia dolorosa e inattesa”
La tragica morte di Ben Ingham, commerciante inglese, nonché migliore amico di Vincenzo sconvolge un po’ il suo mondo.
Per un uomo di tempra dura come questo personaggio (Vincenzo Florio) è difficile avere amicizie durature e solide.
La complessità e la delicatezza degli affari che gestisce lo rendono alquanto diffidente, sempre più chiuso e concentrato a realizzare i suoi sogni di grandezza.
Quindi il ritratto che ne viene fuori di Vincenzo è quello di una figura rude, con pochi affetti ma molto concentrato al perseguimento dei suoi obiettivi.
Con uomini così non deve essere facile convivere. In questo libro però, anche se non è stato un amore romantico, viene raccontato il legame tra Vincenzo e Giulia.
Bellissimi insieme perché fatti della stessa tempra, dura , testarda e soprattutto tenace. Ingredienti fondamentali però per la realizzazione di quello che a buon diritto può definirsi l’impero dei Florio.
Quindi un romanzo che tratteggia , grazie anche ad un’accurata ricerca, la storia di una famiglia che merita di essere conosciuta.
Una famiglia , che tra gioie e dolori, entra in simbiosi con la città e traccia insieme ad essa quella che è anche la storia di tutti noi.
Voto : ⭐️⭐️⭐️⭐️/5