Buongiorno carissimi liberi e libere. Qui è sempre Luna a tenervi compagnia. Quest’oggi, come ogni venerdì, voglio proporvi anche film. Per allietare il vostro fine settimana e renderlo spero più divertente. Un film che piacerà a chi ama la commedia all’italiana e che ha apprezzato i film di Carlo Verdone. Infatti sto scrivedo di Si vive una volta sola.
La trama
Il professor Umberto Gastaldi è un chirurgo di fama che dirige un’équipe dì fedelissimi: il suo assistente Corrado Pezzella, la strumentista Lucia Santilli e l’anestesista Amedeo Lasalandra.
A unirli non è solo la medicina ma una comune inabilità nel far coesistere la propria affermazione professionale con una vita personale decente, e la passione per gli scherzi che hanno come target loro stessi, soprattutto il tenero Amedeo.
Gli scherzi sono crudeli come quelli che architettavano i protagonisti di Amici miei, e come nel film di Monicelli contengono una buona dose di malinconia e di solitudine esistenziale, ma anche quella immaturità che, intorno ai 60 anni, diventa facilmente patetica. Quando però si viene a scoprire che uno di loro è a sua insaputa affetto da una malattia terminale la voglia di scherzare si trasforma nel desiderio di stringersi l’uno all’altro, con l’escamotage di una (ultima?) vacanza nel Salento.
La mia recensione
Per quanto abbia amato i film con Carlo Verdone Si vive una volta sola mi ha lasciato un pò delusa. Mi aspettavo un film comico, che trattasse con leggerezza alcune tematiche quotidiane.
Qui però vi è una comicità pesante, che scherza in maniera fin troppo esagerata sulla malattia. Questi medici si divertono a prendersi in giro l’un l’atro ma arrivano a superare il limite. Un limite che non fa più ridere. Prendersi gioco di argomenti importanti e drammatici in maniera così superficiale rischia di oltrepassare il confine tra il comico e il desiderio di pura vendetta.
Rocco Papaleo che impersona Amedeo prende di mira i suoi amici e fa loro uno scherzo che però non ha nulla di divertente.
Va bene che gliele hanno fatto passare di tutti i colori ma a mio avviso avrebbe fatto meglio a burlarsi di loro in un altro modo non facendo finta di essere in fin di vita. Anche se ottiene una vaganza gratis non si dovrebbe scherzare su un tumore che è solo inventato.
Amedeo riesce a raggiungere il suo scopo, ci va giù veramente pesante con la sua compagnia di medici e ci si chiede se i quattro siano veramente amici o un legame diverso basato solo su farsi scherzi di pessimo gusto e in cui manca completamente la solidarietà.
Inoltre ci sono scene erotiche che non hanno niente di educativo e che offrono allo spettatore solo qualcosa di trito e ritrito che non suscita risate.
Questo film si salva solo per la bravura di Carlo Verdone che impersona Umberto, un medico che riesce a recuperare il rapporto con sua figlia per quanto quest’ultima abbia dei costumi a dir poco discutibili.
Ecco solo per la parte di Umberto che riscopre cosa vuol dire essere padre questo film merita di essere visto. Per il resto è una commedia all’italiana mal riuscita che non fa divertire e anzi risulta pesante visto gli scherzi orribili che si fanno questi medici e anche un tantino lunga.
Un film su qui mi sono fatta tante aspettative che però dopo la visione sono state deluse anche se è davvero un peccato perché il cast era di tutto rispetto. Quindi una pellicola che si sarebbe potuta fare meglio sotto molto punti di vista.
BUONA VISIONE!!!