Dimenticare uno stronzo, il metodo detox in 3 settimane

Buongiorno cari amici lettori, oggi mi rivolgo a tutte le persone che sono solite sminuirsi, dare troppo a persone che non meritavano nulla. Ecco oggi parlo a voi e vi consilgio vivamente una lettura che saprà darmi speranza e fiducia in voi stessi. Si tratta di Dimenticare uno stronzo, il metodo detox in tre settimane di Federica Bosco.

La trama

Smettere di pensare allo stronzo che ci ha lasciato richiede un percorso di disintossicazione, come qualsiasi altra dipendenza. I primi tempi saranno durissimi, sarai fisicamente e moralmente a terra, e socialmente impresentabile. Dovrai forzarti a fare certe cose e impedirti di farne altre. Giorno dopo giorno ti sentirai meglio, inizierai a volerti più bene, a dimenticarlo e a pensare, dopo le tre settimane di detox, che forse, in fondo, non era che il solito stronzo.

Federica Bosco ha elaborato questo metodo sulla propria pelle e lo illustra con acume e brillantezza da scrittrice. Dalla mindfulness alla corsa, dalla tecnica del “superhero” alla meditazione, dal gioco del “ma è ganzissimo!” allo yoga, mettendo in atto alcune semplici ma efficaci strategie saremo in grado di interrompere il pensiero ossessivo e riprendere il controllo della nostra vita.

stronzo

 

  • Titolo: Dimenticare uno stronzo
  • Autrice: Federica Bosco
  • Casa editrice: Mondadori
  • Genere: manuale di self-help
  • Data di pubblicazione:
  • Pagine: 244
  • Prezzo: 14,45 euro
  • Prezzo ebooK: 9,99 euro
  • Narrazione: in prima persona

 

 

 

 

La mia recensione

Ho letto numerosi libri di questa autrice, una delle mie preferite. Adoro il suo humor e la scrittura ironica e spiritosa. I suoi romanzi sono stati quelli che ho letto con più interesse e anche quelli che mi hanno regalato più risate in assoluto. Quindi ero davvero curiosa di leggere il suo ultimo libro. E anche questo non ha deluso le mie aspettative.

Innanzitutto una cosa che ho molto apprezzato e che subito salta all’occhio, è che l’autrice qui si è messa a nudo. Ha dedicato alcune pagine in cui racconta della sua vita, delle esperienze che l’hanno segnata e della faticosa ricerca di questa sempre più nominata autostima. Descrive il suo viaggio alla ricerca dell’amore verso sé stessa dopo avere passato gran parte della vita a sentirsi sbagliata. Lo ha fatto per far capire i meccanismi che fanno nascere la dipendenza. Per essere d’aiuto a tutte le donne che sono abituate a dare troppo, ad accontentarsi delle briciole. Aiuta a dare finalmente una svolta con piccole e semplici mosse, ad arrivare a sentirci finalmente bene con noi stesse e saperci apprezzare anche con i nostri difetti. Perché siamo perfette così come siamo. Dobbiamo ripeterci spesso “che stiamo facendo del nostro meglio e se non deve andare come sperato, pazienza. Anzi STICAZZI!”

È dichiaratamente un manuale di self help per superare la “dipendenza da stronzo”. Io però trovo che sia molto di più. È un vero e proprio prontuario dello star bene con se stessi.  Aiuta a capire come dire di no a ciò che ci fa soffrire e star male. A liberarsi da quelle dipendenze che sono vitali solo in apparenza ma che risultano dannose. In poche parole Federica Bosco spiega, sulla base della sua stessa esperienza personale, che per liberarsi da una situazione dolorosa basta non dare ascolto a quella vocina che dice “Non posso resistere senza” e adottare delle sane abitudini. Per disintossicarsi dalla “dipendenza da stronzo” per esempio bisogna adottare misure drastiche come cancellare il suo numero, eliminarlo dagli amici di Facebook e praticare la mindfulness, cioè l’arte di vivere nel momento presente. Una disciplina molto difficile per tutte le donne che sono multitasking, abituate a fare più cose contemporaneamente.

Questo libro è un inno alla femminilità. È ironico, satirico. Ha lo stile inconfondibile di Federica Bosco. Ed è una vera e propria iniezione di fiducia per tutte quelle persone che sono abituate a sminuirsi, a sentirsi inferiori. Cosa sbagliata perché tutto dipende dalla prospettiva che abbiamo di noi stessi e che si riflette sugli altri. Basta cambiare punti di vista e vedere il lato positivo delle cose.

Siamo fatti di sostanza amorevole, siamo fatti di bontà e gentilezza, ma siamo attanagliati dalla paura e la paura ci rende pavidi, giudicanti, attaccati, infantili, e capricciosi.

Siamo convinti che tutto ci sia dovuto, pretendiamo che gli altri ci “debbano” amore, affetto e rispetto, che debbano agire come abbiamo deciso, come se dovessero seguire una sceneggiatura scritta da noi, ma la realtà non è questa, la realtà è che niente ci appartiene e niente ci è dovuto, tanto meno nel modo in cui decidiamo noi.

E prima riusciamo a capire che il mondo non ci deve niente, prima riusciamo a rilassarci e risvegliarci.

Risvegliarci a un modo che non è giusto o sbagliato, ma che semplicemente è.